In questi giorni abbiamo cominciato a parlare di Humanist un po’ in giro.
Ci sono stati un po’ di apprezzamenti, e la cosa non può che farci piacere: c’è però un piccolissimo segnale che l’interesse stia crescendo.
È la newsletter. O meglio: le iscrizioni alla newsletter.
Cominciano a essere diverse le persone che ci hanno dato fiducia a scatola chiusa, pur essendo non ancora partito neanche un numero.
Quindi, come staff abbiamo scelto di fermarci un attimo a dire
A cosa servirà la newsletter
che è un bel modo di usare i titoli copiando lo stile di Thomas Ligotti (autore che lo scrivente sta leggendo proprio in questi giorni ndr).
Diciamo che per rispondere possiamo impiegare tutta l’onestà possibile oppure scegliere di mentire.
Puntiamo sulla prima soluzione e rispondiamo così: “Freestyle”.
Abbiamo un sacco di idee per la newsletter di Humanist: sappiamo che sarà uno spazio portable di storie e leggerezza, di legami e un veicolo per costruire la comunità di humanisti e humaniste.
Non avrà una data fissa: sarà spedita con tempi e modi variabili, senza vincoli, quando ci sarà qualcosa che valga la pena dire.
Ogni tanto ci faremo un riassunto di cosa è uscito su Humanist.
Altre volte, invece, ci racconteremo qualcosa di specifico.
Come tante cose che capitano sul nostro magazine, sarà un po’ sperimentazione un po’ espressione: ci lavoreremo con curiosità e se ci sarà spazio, anche con frequente assiduità.
Per riceverla, basta lasciare la vostra email lì in basso. La tratteremo con cura e non la venderemo a nessuno, promesso.
Se leggendola vi venisse voglia di unirvi a noi, basta bussare. Noi apriamo sempre.